Comunicato stampa
Banche popolari pugliesi, preoccupazione tra i piccoli
azionisti/risparmiatori
Sono
migliaia e migliaia i risparmiatori pugliesi e lucani, preoccupati per la
situazione che sta investendo le banche popolari pugliesi, che quest'anno hanno
visto drasticamente calare il valore delle proprie azioni.
Si
tratta dell'ultima vicenda che sta interessando il sistema bancario italiano,
purtroppo concentrato a discutere delle soluzioni da adottare per il
salvataggio delle banche del centro nord, vedasi Veneto Banca e Popolare di
Vicenza e completamente latitante per le vicende altrettanto delicate delle
banche del meridione e pugliesi in particolare.
Perdite
che riguarderebbero istituti di credito non quotati, le cui azioni sono
divenute ormai illiquide, non essendoci più compratori disposti ad acquistarle.
Come
dicevamo sono migliaia i risparmiatori che in questi giorni stanno affollando gli
sportelli bancari per cercare di capire cosa avverrà dei loro risparmi,
investiti su pacchetti azionari, ieri considerati allettanti ed oggi con valori
ridotti dal 30 al 50%.
Un
copione già visto quello che vede coinvolti i risparmiatori pugliesi e lucani.
Per svariati anni, molte banche popolari hanno collocato ai propri clienti
azioni della stessa banca, con valori stabiliti dall’istituto di credito e
basati su stime approntate dalla stessa banca o da società di valutazione
incaricate dagli stessi istituti. Azioni di fatto non rivendibili sul libero
mercato e, pertanto, illiquide, con un valore reale di molto inferiore.
Per
una di queste addirittura a ottobre ci sarà la trasformazione in Società per
Azioni, dopo che nell'ultima assemblea è stato ridotto il valore dell'azione
del 22%, passando dal 9,53 al 7,50 euro.
Per
un'altra banca con ramificazioni storiche anche nella vicina Basilicata, non
solo il valore è crollato alla metà di quello che era solo nel 2013 ma
addirittura ci sono problemi nella costituzione del fondo di riacquisto,
stabilito nell'ultima assemblea dei soci dell'aprile scorso.
Le
perdite per i piccoli risparmiatori sono veramente incalcolabili. Da premettere
che solo qualche mese addietro i dati non ufficiali facevano propendere per una
tenuta del valore dell'azione, e quindi con conseguenti pressioni da parte di
molti funzionari delle banche popolari ai propri azionisti, a non vendere il
proprio pacchetto di titoli.
«La
drammaticità della situazione – spiega l’Avv. Saverio Giurano di Andria, referente
della locale sede ADOC che si sta occupando del caso con l’ausilio dell’Avv.
Michele Coratella in tutta la Puglia e Basilicata – è dato dal fatto che veniva
spacciato per investimento sicuro e remunerativo un collocamento azionario che
ha esposto i risparmiatori a grossi rischi, compresi molti pensionati o persone
con età dagli ottant'anni in su. In pratica sono stati impegnati i risparmi di
una vita o quelli derivanti dalla vendita di immobili di famiglia, sono così
finiti ad alimentare queste pericolose operazioni finanziarie.
Io
mi chiedo se sono stati realmente resi edotti i risparmiatori dei rischi a cui
andavano incontro? E’ stato fatto firmare ogni utile documento su quelli che
erano le criticità sottese a tale investimento azionario? Come si comporteranno
tali banche adesso che si trasformeranno in Società per azioni? Quale sarà il
prezzo di recesso che fisseranno per i risparmiatori che non intendono
partecipare a tale trasformazione?
Auspichiamo
che i presidenti dei consigli di amministrazioni mettano in campo ogni azione
utile atta a scongiurare ogni ulteriore pericolo nei confronti dei
risparmiatori. E’ assurdo pensare che in alcuni casi i componenti dei Consigli
di amministrazione, a fronte di queste situazioni si siano addirittura
aumentati i compensi o abbiano destinato a beneficenze determinati somme, pur a
fronte delle vistose perdite riscontrate.
Toccherà
adesso alla magistratura accertare le responsabilità del caso, così da
consentire ai risparmiatori di vedersi restituire le somme inizialmente
investite, a titolo di risarcimento del danno patito.
Per
quanti si dovessero trovare a possedere azioni delle popolari pugliesi, l'ADOC
mette a disposizione i propri recapiti per poter fornire ogni ulteriore
informazione o assistenza: email andria.bat@adocpuglia.it,
oppure rivolgersi presso la sede di Andria, di via M. Attimonelli n. 60 (Pendio
San Lorenzo) -tel 0883.883321.
ADOC – Sede di
Andria
Resp. Marilena
Berardino
Via M. Attimonelli,
60
Tel/Fax -
0883.883321
andria.bat@adocpuglia.it