I disservizi telefonici sono frequenti e seccanti, e quando capitano l’unica cosa che vorremmo è risolvere più in fretta possibile. Ma a volte i gestori ci mettono più tempo del previsto: almeno, in quei casi, si ha diritto a un rimborso.
Dal momento in cui si riscontra il malfunzionamento della linea, mobile, fissa o internet che sia, la prima cosa che va fatta è effettuare tempestivamente una segnalazione alla compagnia telefonica di riferimento.
Si può segnalare il disservizio in diversi modi:
- telefonare al numero del Servizio Clienti;
- usare l’AppMobile o il sito ufficiale, con le varie pagine di supporto o assistenza digitale;
- inviare una mail ordinaria;
- scrivere una PEC, una Raccomandata A/R o un Fax (modalità consigliate dato che hanno validità legale).
I disservizi più comuni tra le compagnie telefoniche sono:
- interruzione della linea;
- malfunzionamento della linea fissa;
- problemi di connessione;
- doppia fatturazione;
- ritardo nella ricezione delle bollette;
- ritardo nell’attivazione di una nuova SIM.
La problematica deve essere risolta entro e non oltre le 72 ore lavorative.
Molte volte, però, il limite che si pongono le stesse compagnie telefoniche sulla Carta dei Servizi è ancora più breve: per esempio Fastweb si dà 48 ore per l’attivazione di una SIM, e se non rispetta i tempi concede ai suoi clienti un rimborso pari a 6€ per ogni giorno in più fino a un massimo di 10 giorni.
Per poter ottenere un rimborso, bisogna richiederlo avviando una procedura di reclamo.
Si deve tenere a mente che le compagnie dovranno rispondere entro 45 giorni, altrimenti si avrà diritto a un ulteriore rimborso per ogni giorno di ritardo.