Il Buono fruttifero postale un tempo fruttava interessi elevati. Oggi i profitti si sono notevolmente ridotti a rendimenti annui che variano tra lo 0,25 e 0,75% – tranne per i buoni dedicati ai minori il cui rendimento arriva fino a 2,50% – ma comunque rimangono uno strumento che garantisce sicurezza e tutela dei risparmi. Il rimborso del capitale è, infatti, garantito così come gli interessi maturati fino alla scadenza o fino al momento in cui il titolare decide di disinvestire. Esiste un solo caso in cui si potrebbero perdere sia capitale che interessi: la prescrizione. Eppure una soluzione a questa eventuale problematica esiste.
Per prescrizione, in questo caso, si intende la possibilità, da parte del risparmiatore, di poter riscuotere il capitale e gli interessi in quanto trascorsi dieci anni dalla scadenza dei buoni stessi. Pertanto, una volta superato il termine ultimo di sottoscrizione del contratto, i Buoni non frutteranno più alcun interesse. In più, se passano dieci anni, capitale ed interessi non potranno più essere riscossi. Il titolare del prodotto, dunque, deve essere celere e non dimenticare la scadenza.
Il discorso – è bene precisarlo – non riguarda i Buoni fruttiferi postali dematerializzati in quanto Poste Italiane effettua l’accredito automatico una volta raggiunta la scadenza.
Cosa fare se per un buono fruttifero postale cartaceo non è richiesto il rimborso in tempo? Esiste la possibilità di recuperare i risparmi? Al momento dell’acquisto del Buono Fruttifero, Poste Italiane dovrà fornire al sottoscrittore un Foglio Informatico Analitico completo delle condizioni contrattuali dove dovrà essere esplicitamente indicata la data di scadenza. Il Buono cartaceo, infatti, non contiene tale informazione che il cliente, invece, ha il diritto di conoscere. Di conseguenza, qualora il Foglio non sia stato consegnato contestualmente all’acquisto, il cliente ha il diritto di richiedere indietro il capitale versato e gli interessi anche trascorsi i dieci anni di prescrizione.
Il percorso a sostegno della propria tesi potrebbe rivelarsi lungo e di non facile soluzione. Intanto si dovrà inviare un reclamo a Poste Italiane S.p.a. e trascorsi 60 giorni senza ricevere riscontro o a seguito di diniego, si dovrà citare Poste Italiane in giudizio o adire l’ABF.
È bene sottolineare che diversi tribunali hanno decretato sentenze in favore dei titolari dei Buoni fruttiferi. Nulla è perduto, dunque, una soluzione alla prescrizione esiste.