venerdì 20 maggio 2016

Bolletta dell’acqua, ecco le nuove regole.



Dal 2016 la bolletta di fornitura di acqua ha inglobato nuove regole in modo particolare al fine di tutelare maggiormente i consumatori al fine di evitare maxi conguagli e letture presunte. La novità riguarda in modo particolare le letture certe dei consumi, bollette trasparenti e puntuali, indennizzi automatici, fatturazione corrispondente ai consumi effettivi, contatori revisionati in tempi accettabili, standard e procedure uguali in tutta Italia. 
L’Autorità per l’energia, il gas e l’acqua ha diramato una serie di direttive per rendere uniforme il sistema tariffario idrico, adeguandosi alle indicazioni dell’Unione Europea. L’obbiettivo è quello di andare incontro alle esigenze dei cittadini, rendendoli più consapevoli dei consumi di acqua potabile, permettendo loro di contenere gli sprechi dovuti a cattive abitudini e migliorando la qualità del servizio.
Per certificare i consumi, i gestori dovranno dotarsi di modalità che permettano di mettere a disposizione, in caso di contenzioso con i clienti, la misura registrata dai contatori, raccolta e utilizzata per fatturare i consumi. Pertanto, basterà esibire una documentazione fotografica.
Altra innovazione risiede nel sistema di autolettura, secondo le disposizioni l’utente dovrà avere un riscontro della propria comunicazione entro un termine di 9 giorni lavorativi.
Inoltre l’allacciamento dell’utenza privata alla rete idrica deve avvenire entro 15 giorni dalla richiesta dell’interessato, poi per l’attivazione sono previsti 5 giorni al massimo. Per guasti o problemi del contatore, segnalati dal cliente, la verifica si deve concludere non oltre i 10 giorni dalla richiesta di intervento. Se l’utente subisce il distacco della fornitura di acqua, per morosità, tra la ricevuta del saldo del debito e la riattivazione della fornitura non possono passare più di due giorni feriali.
Per ogni informazione rivolgetevi alla nostra associazione contattandoci al numero 0883/883321 oppure recatevi presso la nostra sede sita in Andria in Via M. Attimonelli n.60.

mercoledì 18 maggio 2016

Truffa on-line. Bolletta Enel inviata per email.


Una delle truffe legate alla posta elettronica ordinaria può essere rappresentata dall’inoltro di fatture di fornitura di energia elettrica con tanto di logo della società, numero della fattura, indicazione del bimestre, indicazione di domiciliazione bancaria, informativa sulla privacy e, immancabile, il consueto invito “clicca qui per scaricare”. Inutile dire che la truffa consiste in un virus di ultima generazione capace di infettare il PC da cui si scarica l’allegato-truffa.
Tali tecniche dei pirati informatici si sono affinate notevolmente. Prima era facile riconoscere le email truffa: si trattava sempre di testi scritti in un italiano sgrammaticato, i segni distintivi della società non erano quasi mai presenti o, quando lo erano, erano imitazioni riscontrabili ad occhio nudo. Spesso poi si trattava sempre dello stesso messaggio: l’invito ad accedere al proprio account di home banking. Oggi, invece, il phishing, i virus e i trojan si annidano ovunque, anche dietro una semplice email con un allegato che contiene una innocua fattura.
È bene non cliccare mai su link sospetti ed in particolare è opportuno sapere che i fornitori di energia inoltrano le fatture a mezzo mail solo se è l’utente a chiederlo, e in ogni caso non si avvalgono di un link esterno per trasmettere tale documentazione.

Adoc assiste i propri associati in qualsiasi azione di tutela in caso di truffa. Recatevi presso la nostra sede sita in Andria alla via M. Attimonelli n. 60 oppure contattateci al numero 0883/883321.

giovedì 5 maggio 2016

Telecom: ostacoli in caso di mancata risoluzione contrattuale.



Una delle problematiche che negli ultimi tempi affligge gran parte dei nostri associati riguarda la difficoltà che quest’ultimi trovano nel momento in cui decidono di non avvalersi della linea telefonica fissa.
Questo è quanto accaduto ad una nostra anziana associata. La signora, volendo procedere alla risoluzione contrattuale della propria utenza fissa, provvedeva ad inoltrare regolare raccomandata alla società, così come specificato all’interno del regolamento della stessa società di telecomunicazioni.
Nonostante la giusta prassi, però, Telecom non provvedeva a risolvere il contratto, anzi, continuava periodicamente ad emettere le relative fatture. Al fine di rafforzare le proprie pretese, la signora inoltrava ulteriore raccomandata di disdetta mediante il proprio difensore, ma anche in questo caso la società di telecomunicazioni non procedeva alla risoluzione del contratto, lasciando pertanto invariata la condizione della propria utente.
Da ultimo, la signora, si è rivolta alla nostra associazione. Mediante l’intervento dell’ADOC, la signora ha finalmente ottenuto ciò che da tempo desiderava, la risoluzione del contratto relativo alla propria utenza telefonica. Non solo, alla signora è stato riconosciuto, inoltre, lo storno delle fatture emesse fino a quel momento, nonché un indennizzo pari ad € 50,00 per i disagi subiti.

Se anche voi avete subito tali disagi, rivolgetevi alla nostra associazione, sita in Andria alla Via Attimonelli n. 60, oppure contattateci al numero 0883/883321.

martedì 3 maggio 2016

Come chiedere il rimborso IVA sulle bollette.



Come è noto nelle bollette relative all’energia elettrica o del gas viene inserito un costo relativo all’IVA. Questa imposta non risulta essere un problema per i professionisti e le imprese che detraendo interamente l’IVA non hanno il problema di doverla versare, invece risulta essere gravosa per il consumatore che ha un costo aumentato rispetto all’effettivo consumo di energia. Per quel che riguarda le fatture di energia elettrica o gas, l’IVA non solo viene applicata sul consumo effettivo, ma anche sulle accise e quindi rappresenta di fatto una doppia imposizione che non sarebbe ammissibile.
Pertanto, è possibile richiedere il rimborso, anche in virtù di una sentenza del Giudice di Pace nella quale si condanna l’Enel per tale pratica di doppia tassazione. Nella sentenza il giudice ha stabilito che l’importo versato in più va restituito, richiamando una sentenza della Corte di Cassazione che aveva specificato come “salvo deroga esplicita, un’imposta non costituisce mai base imponibile per un’altra“.
Da questa decisione è partito un meccanismo che potrebbe facilmente portare a numerosi ricorsi.

In tale pratica di recupero, Adoc assiste i propri associati. Pertanto rivolgetevi alla nostra associazione sita in Andria alla Via Attimonelli n. 60 oppure contattateci al numero 0883/883321.