Da giugno 2017 le maggiori compagnie telefoniche in Italia hanno iniziato a fatturare a 28 giorni i servizi di telefonia, fissa e mobile. Così facendo, le aziende hanno modificato la periodicità dell’invio delle bollette: da mensili a settimanali. Questo cambiamento ha causato un aumento da 12 a 13 mensilità annuali che corrispondono ad un sovraccarico medio delle tariffe dell’8,6%: attraverso questo aumento gli operatori hanno incassato 2 miliardi di euro a danno degli utenti.
Ad intervenire sin da subito sulla questione è stata l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che ha stabilito che gli operatori di telefonia Wind, Tre, Tim, Vodafone e Fastweb dovranno effettuare un rimborso immediato, nella prima bolletta mensile, dei giorni illegittimamente erosi a seguito del cambio della periodicità delle fatturazioni. Questo anche a seguito della decisione del legislatore che ha stabilito l’obbligo di ritornare ad una fatturazione mensile, impedendo di fatto agli operatori di continuare a perseverare nell’invio di bollette a cadenza settimanale.
Nel mese di dicembre 2017però, l‘Agcom è stata costretta a intervenire sanzionando gli operatori per la mancata osservanza della propria delibera: la multa è di 1,16 milioni di euro per ciascun operatore.
A questo punto gli operatori hanno fatto ricorso al Tar del Lazio che ha sospeso la delibera dell’Agcom, poiché questa avrebbe potuto incidere notevolmente sugli equilibri economici delle aziende, in quanto si tratta di cifre molto elevate, come già detto in precedenza.
Solo dopo aver considerato le necessità delle compagnie telefoniche e le Associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori, l’Autorità ha disposto un nuovo termine, il 31 dicembre 2018, entro il quale le aziende dovranno restituire alla clientela i giorni erosi a causa della fatturazione a 28 giorni.
Il calcolo dei suddetti giorni riguarderà il periodo compreso tra il 23 giugno 2017, giornata in cui la fatturazione a 28 giorni ha avuto inizio, e il giorno in cui è stata ripristinata la normale fatturazione mensile delle tariffe.
Recentemente alcuni operatori come Tim però, ritornando alla fatturazione mensile, hanno innalzato le tariffe dell’8,6%, corrispondente proprio alla percentuale di guadagno in più delle aziende dovuto alla ormai illegale fatturazione a 28 giorni. In sostanza, anche se il metodo di fatturazione è ritornato ad essere mensile, di fatto le aziende incassano annualmente quello che ricavavano dalla fatturazione a 28 giorni, divisa non più in 13 ma 12 mensilità. Anche questa mossa da parte degli operatori però è stata segnalata subito all’Antitrust che si occuperà di dichiarare o meno legittima questa azione.
Adoc Andria