giovedì 27 agosto 2020

Caso Dentix: chiudono le sedi ma i pagamenti continuano

Dopo il lockdown le cliniche non hanno ancora riaperto lasciando i clienti senza assistenza, pretendendo, però, i pagamenti delle rate per le cure non effettuate


Sono numerosi gli utenti che si sono rivolti agli sportelli del Codacon Andria per ricevere assistenza nei confronti della Dentix Italia s.r.l., catena dentistica che dopo il lockdown per la nota emergenza sanitaria Covid-19 non ha ancora riaperto le sedi continuando, però, a pretendere dai clienti, tramite le banche e le società finanziarie affiliate, i pagamenti delle prestazioni dentistiche non ancora effettuate, in corso o concluse. Le prime proteste sono partite dalle regioni dell’Italia Centrale, ma sempre più numerosi sono i casi anche sul nostro territorio.

Facendo leva su una massiccia campagna pubblicitaria e offrendo servizi e prestazioni dentistiche a prezzi più che competitivi, molti concittadini si sono rivolti alla Dentix Italia s.r.l. per ricevere trattamenti odontoiatrici. Ancora oggi, a distanza di settimane dalla riapertura degli studi dentistici, la Dentix non ha riaperto le proprie sedi. Questa situazione ha preoccupato molte persone in cura che hanno cercato invano di prendere contatti con l’azienda, senza però ricevere notizie al riguardo. Chi ha contattato il numero verde ha ottenuto solo vaghe e insoddisfacenti informazioni sulla riapertura, e le numerosissime email inviate ai riferimenti presenti sul sito tornano puntualmente al mittente o risultano non recapitabili.

I cittadini che si sono rivolti al nostro sportello hanno manifestato forte preoccupazione in quanto non hanno alcuna certezza sulla riapertura delle sedi Dentix e soprattutto perché hanno sottoscritto finanziamenti, alcuni dei quali ingenti, presso la struttura per poter pagare le prestazioni sanitarie che sono state interrotte e che non sanno se verranno ultimate.

Tra i clienti della catena ci sono persone che hanno in corso il pagamento di rate mensili – o con addebito bancario o con bollettini postali – dei finanziamenti fatti loro sottoscrivere con la Deutsche Banks Easy, Fiditalia e altre società finanziarie direttamente presso la sede della clinica dentistica, e che oggi sono costretti a continuare a pagare le rate, che ammontano anche a oltre 300 euro al mese, a fronte dell’assoluta incertezza sulla possibilità di poter iniziare nuovamente le cure preventivate.

Trattasi di una situazione molto grave poiché la Dentix ha già ricevuto le somme da parte della società finanziaria che le recupera mensilmente dal cliente, che così si trova costretto a pagare senza ricevere la dovuta controprestazione. In alcuni casi risulta che persone anziane abbiano versato la somma richiesta con bonifico.

Codacons Andria si è già attivata inviando le prime lettere di contestazione alla Dentix e alla finanziaria, sia per richiedere informazioni certe in ordine alla riapertura delle sedi, sia per contestare la carente o mancata consegna ai clienti della documentazione contrattuale, e soprattutto per contestare l’annullamento e/o l’invalidità del finanziamento e la relativa sospensione dello stesso con la restituzione delle somme versate senza titolo.

martedì 25 agosto 2020

Popolare Bari, convocata l’assemblea dei soci per il 16 settembre

 

La banca ritorna alla gestione ordinaria con la nomina dei nuovi organi sociali. Icommissari di Bankitalia hanno convocato l’assemblea dei soci il 16 settembre

 

Banca Popolare Bari ritorna alla gestione ordinaria con la nomina dei nuovi organi sociali. Il 16 settembre l'assemblea ordinaria (convocata sabato 22 agosto dai commissari di Bankitalia, Blandini e Ajello) porrà fine all'amministrazione straordinaria decidendo il numero (da 5 a 7) dei componenti del CDA e i relativi nomi, il presidente e la durata in carica del consiglio, fino ad un massimo di 3 esercizi sociali.

Insieme al cda i soci, tutti convocati in modalità a distanza causa Covid con esercizio del diritto di voto attraverso il rappresentante designato, nomineranno – come stabilito nell'odg dell'assemblea - anche i 3 sindaci effettivi, i 2 supplenti, il presidente del collegio, ed il loro compenso. Sull'ordine del giorno dell'assemblea i soci potranno formulare proposte di deliberazione complete, indicando numero e nomi degli amministratori e sindaci, entro le ore 21.00 del 28 agosto, proposte che poi verranno rese note sul sito internet della banca (www.popolarebari.it) il 30 agosto, insieme ai moduli per l'esercizio del diritto di voto.

Il 30 agosto quindi si conosceranno le liste del cda e del collegio dei sindaci proposte dai soci e ovviamente da MCC che possiede il 97% del capitale sociale. «In tal modo - osserva il commissario Antonio Blandini - viene lasciato spazio al voto consapevole dei soci sapendo cosa votano. Senza rappresentante designato non sarebbe stato possibile».

Fra meno di un mese, dunque, terminerà l'amministrazione straordinaria decisa il 13 dicembre 2019 da Bankitalia ed i 2 commissari “consegneranno”, ai nuovi organi sociali, l’istituto di credito che, dall'approvazione del bilancio al 31 marzo scorso (perdite per 1,144 miliardi) in poi, si sta misurando con un quadro difficile legato alla pandemia.

Per quanto riguarda i prossimi step: entro i 4 mesi successivi all'assemblea ordinaria del 16 settembre verrà redatto dai commissari, esaminato ed approvato da Bankitalia, e successivamente pubblicato, il bilancio dell'amministrazione straordinaria per il periodo compreso tra il primo gennaio 2019 ed il 16 settembre 2020. Il prossimo incontro per i soci segue quello del 29 giugno scorso quando è stata approvata sia la trasformazione della popolare da cooperativa a SPA che l'aumento del capitale sociale a pagamento, per 933 milioni, offerto in sottoscrizione al Fondo interbancario di tutela dei depositi bancari e a MCC, impegnati nel salvataggio della banca con risorse, rispettivamente, per 1,17 miliardi e 430 milioni.

La nuova amministrazione che nascerà il 16 settembre dovrà misurarsi poi con il piano industriale, messo a punto dall'amministrazione straordinaria, che prevede il pareggio di bilancio al 2022, il ritorno all'utile l'anno successivo, decremento dei costi per 67 milioni, 91 filiali da chiudere nei prossimi anni, 650 esuberi in un decennio, grazie agli strumenti di favore (quota 100, fondo pensioni, opzione donna, fondo emergenziale), cui aggiungerne altri 200 circa (dimissioni, licenziamenti, altre cause, ulteriori incentivi).

giovedì 25 giugno 2020

Scende il limite per l’utilizzo del contante “tra soggetti diversi”: dal 1 luglio il tetto sarà di € 2000,00



Con l’art.49 del D.LGS 231/2007, in attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, furono introdotte in Italia limitazioni all'uso del contante e dei titoli al portatore.

Tale limite è stato più volte oggetto di modifiche: sino al 31 dicembre 2015 era di 1.000 euro, attualmente è di 3.000 euro.

Dal 1 luglio p.v. entra in vigore il D.L. 124/ 2019, convertito con modificazioni dalla L. 157/ 2019, che fissa in € 2000,00 il limite all'utilizzo del contante.Dal 1 gennaio 2022 il limite scenderà ulteriormente sino ad € 1.000 euro.

Il limite all'uso del contante comporta il divieto di trasferire denaro contante e titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche, quando il valore oggetto di trasferimento sia superiore a quello del tetto fissato.

L’art.49 del D.LGS 231/2007 precisa che il trasferimento superiore al limite, quale ne sia la causa o il titolo, è vietato anche quando è effettuato con più pagamenti, inferiori alla soglia, che appaiono artificiosamente frazionati e può essere eseguito esclusivamente per il tramite di banche, Poste italiane S.p.a., istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento.

Il divieto, pertanto, sussiste indipendentemente dalla natura lecita o illecita dell'operazione alla quale il trasferimento si riferisce, trattandosi di un illecito “oggettivo”, in cui non si rilevano - per la sussistenza della violazione - le ragioni che hanno determinato il trasferimento dei valori.

La violazione del tetto ha conseguenze per entrambi i soggetti che hanno effettuato il trasferimento: viola la norma sia chi effettua il pagamento in contanti sia chi lo riceve.Nel periodo di pandemia è stato necessario approfondire il termine “prossimi congiunti”, ora è invece necessario capire il significato dato dal legislatore all'espressione “soggetti diversi”.

Il MEF ha eliminato ogni incertezza chiarendo che si fa riferimento ad entità giuridiche distinte: due società; il socio e la società di cui questi fa parte; società controllata e società controllante; legale rappresentante e socio; due società aventi lo stesso amministratore; una ditta individuale e una società, nelle quali le figure del titolare e del rappresentante legale coincidono, per acquisti o vendite, per prestazioni di servizi, per acquisti a titolo di conferimento di capitale, o di pagamento dei dividendi.

Ciò comporta ad esempio che è possibile prelevare o versare in banca denaro contante di importo pari o superiore a 2.000 euro, in quanto tale operatività non si configura come un trasferimento tra soggetti diversi. 

È sempre possibile pagare una somma superiore al limite di legge parte in contanti e parte in assegno, cosi come accettare a fronte di una fattura unica, di importo superiore ai 2.000 euro, il versamento di denaro contante a titolo di caparra, purché il trasferimento in contanti sia inferiore alla soglia.

mercoledì 17 giugno 2020

PROCESSO BANCA POPOLARE DI BARI: TUTTI GLI AZIONISTI E GLI OBBLIGAZIONISTI POSSONO AGIRE CON PER CHIEDERE IL RISARCIMENTO


UDIENZA DEL 16 LUGLIO 2020 PER COSTITUIRSI PARTE CIVILE 
Per partecipare a questa azione è necessario far pervenire la documentazione richiesta entro e non oltre il 30 giugno 2020.
Lo scorso 27 maggio, nell’ambito del procedimento penale Banca Popolare di Bari, il Pubblico Ministero ha chiesto il giudizio immediato per Marco e Gianluca Jacobini, ex presidente ed ex codirettore della banca.
Dopo una prima udienza “formale”, tenutasi il 4 giugno 2020, è stato disposto il rinvio al prossimo 16 luglio 2020, data nella quale sarà possibile presentare la propria costituzione di parte civile, entrando nel vivo del processo.
Se sei un azionista e/o obbligazionista della banca Popolare di Bari, ed hai acquistato titoli nel periodo dal 2014 al 2018, o precedentemente, o se, nello stesso periodo, hai sottoscritto aumenti di capitale o hai venduto detti titoli subendo una perdita, ora puoi quindi costituirti in giudizio per recuperare i tuoi soldi e ottenere il risarcimento del danno causato dalla perdita di valore delle tue azioni e/o obbligazioni, oltre al risarcimento del danno morale.
Se vuoi partecipare a questo procedimento puoi  iscriverti alla nostra associazione e costituirti parte civile per la partecipazione al processo penale fino alla sentenza di primo grado, con la presentazione per tuo conto di memorie, la formulazione di istanze, la partecipazione alle udienze, l’escussione di testimoni e tutto ciò che l’attività processuale richiederà durante il processo per difendere i tuoi diritti ed ottenere il risarcimento del danno.

Attenzione: per partecipare a questa azione è necessario far pervenire la documentazione richiesta entro e non oltre il 30 giugno 2020.

lunedì 11 maggio 2020

Lavori in casa, gli interventi del Governo che danno accesso al maxicredito di imposta


Saranno privilegiati caldaie, pannelli fotovoltaici, cappotti termici e solare termico. 

Al lavoro del Governo il superbonus edilizio con cessione del credito a banche e imprese
Il superbonus edilizio per gli interventi in edifici residenziali (sia privati che pubblici), ville e condomini che tiene insieme ecobonus e sismabonus e li innalza a uno sconto senza precedenti del 110%, vale per tutti gli interventi che prevedono la c.d. riqualificazione energetica. Trattasi di installazione di pannelli solari e anche per il rifacimento delle facciate a condizione che nel pacchetto complessivo sia ricompreso almeno uno dei tre interventi considerato trainante: cappotto termico dell’edificio, caldaia a condensazione o caldaie a pompe di calore. Agevolati anche gli interventi antisismici al 110%. La principale novità della norma - che consentirà a famiglie e condomini di realizzare i lavori senza tirare fuori neanche un euro - è la possibilità generalizzata di cessione del credito a banche o alle imprese che realizzano i lavori.
Il Governo si riunirà nel pomeriggio per la messa a punto del testo definitivo.

venerdì 8 maggio 2020

Corona virus: Quando la multa diventa un caso


Colti in flagrante e sanzionati senza possibilità di replica. C'è chi prova ad inventarsi le scuse più improbabili come se il permesso di portare fuori quotidianamente l'animale domestico fosse estendibile a coniglitartarughe al guinzaglio e criceti in gabbia.
Ma in quel 5 per cento di cittadini che si sono visti elevare multe salatissime c'è anche chi ha avuto la sfortuna di incappare in qualche esponente delle forze dell'ordine più rigido di un inquisitore, che ha dato sfogo al suo eccesso di zelo molto spesso semplicemente male interpretando, o addirittura ignorando, le disposizioni con un’intransigenza decisamente fuori luogo.

A farne le spese decine di cittadini sbigottiti che hanno sfogato la loro incredulità rendendo note le proprie disavventure sui social, inviando ai giornali le inoppugnabili prove della loro "innocenza" e i più fantasiosi verbali di contestazione.
Solo i più zelanti hanno già fatto ricorso al prefetto rifiutandosi di pagare le multe. 
Ma vediamo alcuni casi.

Deve essere dura multare un’operaia che lavora di notte in un caseificio, che è neo patentata e ha chiesto ad un suo collega un passaggio per tornare a casa a fine turno, per evitare di prendere mezzi pubblici ed esporsi ancor di più al contagio. 

Un giardinetto pubblico, un cane e il suo padrone che si siede alla panchina per pulire le zampe al suo fedele amico è costato 280 euro. "Che fa, sta seduto?", ha detto l’agente di pubblica sicurezza.

Altro caso. Si può andare a fare la spesa in tenuta da jogging? Magari approfittando della strada fino al supermercato per camminare a passo veloce? Eppure sembrerebbe di no, ed una nostra concittadina, che non è stata creduta, si è beccata la multa. "Adesso non si è liberi neanche di indossare le scarpe da ginnastica. Stavo andando al supermercato più vicino e avevo lo zaino per la spesa".

Passeggiata in prossimità della propria casa? Evidentemente non consentita per gli agenti che hanno fermato e multato per ben 400 euro una donna che abita lì e che era scesa da casa per l'attività motoria consentita. "Ero a poche centinaia di metri, mi hanno contestato che erano più di 200, ma il decreto dice "in prossimità". L'avevo con me, gliel'ho mostrato, mi hanno detto: faccia ricorso".

Che i controlli siano giusti è pacifico ma a scarseggiare talvolta sembra anche il buonsenso e non solo dei cittadini.

Ricordiamo che nel caso il cittadino ritenga di avere subito una sanzione ingiusta potrà inviare una contestazione entro 30 giorni dalla ricezione del verbale all’Autorità che ha applicato la sanzione (es. al Prefetto se la sanzione è stata applicata dalla Polizia di Stato o dai Carabinieri) tramite PEC o raccomandata a/r. "Si sconsigliano contestazioni temerarie perché nel caso di rigetto la sanzione sarà raddoppiata", sottolinea ancora il nostro avvocato fiduciario. "L'Autorità che riceve la contestazione, infatti, potrà accogliere le ragioni oppure respingerle; in questo ultimo caso emetterà un'ingiunzione di importo raddoppiato rispetto all’importo originale".

giovedì 23 aprile 2020

Spostamenti in lockdown: multe, interpretazioni, ricorsi e sanzioni


L’emergenza coronavirus ha innescato un circolo non del tutto virtuoso di provvedimenti che hanno originato disparate e, talvolta, fantasiose interpretazioni.

L’emergenza pandemica ha innescato un circolo non del tutto virtuoso di provvedimenti, talvolta non coordinati tra loro, che hanno originato disparate e, talvolta, fantasiose interpretazioni.
Il riferimento più immediato va alle quattro “motivazioni” agli spostamenti: lavoro, urgenza, necessità, salute.
Molti cittadini si sono visti sanzionati lamentando problematiche interpretative delle loro ragioni.
Lo stesso Viminale ha provveduto, fin dall’esordio della normazione restrittiva, ad emanare circolari interpretative, in specie rivolte ai Prefetti e ai Questori, in modo da indottrinare, in modo uniforme, il variegato personale preposto ai controlli: polizia locale, carabinieri, polizia, guardia di finanza.
La loro parte l’hanno fatta anche i Presidenti delle Regioni e i Sindaci, attivando quei poteri loro conferiti, su base locale, dagli stessi d.p.c.m. Il risultato? Inevitabilmente caotico, che oggi riguarda cittadini e operatori preposti ai controlli, ma domani riguarderà le strategie difensive che approderanno sulle scrivanie dei giudicanti.
Il d.l. del 25 marzo ha depenalizzato le violazioni, già incriminate ex art. 650 c.p., e poste in essere fino a tale data, disponendo che coloro che si sono resi responsabili delle infrazioni dovranno pagare una multa di 200 euro, mentre per quelle commesse dal 26 marzo la sanzione amministrativa rientrerà nella forbice tra 400 a 3mila euro. Si applica lo sconto del 30% se il pagamento avviene entro 30 giorni. La memoria va spedita alla Prefettura territorialmente competente, anche a mezzo Pec e, essendo il procedimento di natura amministrativa, l’interessato può chiedere finanche di essere sentito. Il Prefetto, quindi, o archivia o emette l’ordinanza ingiunzione. 
Siamo a disposizione presso la nostra associazione per verificare i presupposti per un ricorso.